Le cime si tingono di un colore caldo, la natura circostante viene avvolta da una luce dorata e il silenzio domina tutto il paesaggio. Questo è l’effetto dell’Enrosadira, lo spettacolo dell’alba e del tramonto nelle Dolomiti. Un fenomeno unico che ogni anno attira appassionati escursionisti e non solo.
Si tratta di un fenomeno naturale che si manifesta in due momenti precisi della giornata: l’alba e il tramonto, quando le cime delle Dolomiti si colorano di sfumature uniche. Lo spettacolo è davvero suggestivo: le cime delle dolomiti, infatti, si tingono di un color rosa intenso.
Questo fenomeno è causato dalla rifrazione dei raggi del sole che colpiscono le rocce di carbonato di calcio e di magnesio presenti nelle Dolomiti. Grazie a questo effetto le vette delle dolomiti mutano colore. Durante l’alba e il tramonto, le cime assumono diverse sfumature di colori, dal giallo al rosso fuoco. Un evento unico e spettacolare che incorniciano le Dolomiti di un’aurea magica e sorprendente.
Le tonalità calde dell’autunno che pitturano come un dipinto il paesaggio dolomitico, dove le foglie di color giallo-arancio cadendo dagli alberi si adagiano dolcemente sulle vaste praterie, diventano la cornice ideale per contemplare questo evento naturale che ogni stagione segna il passaggio dall’estate all’autunno. Il calar del sole diventa, quindi, un appuntamento da non perdere: un evento intriso di misticismo dove tutto si quieta. Un momento meditativo da vivere in solitaria o da condividere con amici o famiglia.
Cos’è l’Enrosadira
L’Enrosadira è un fenomeno naturale che incanta chiunque abbia la fortuna di ammirarlo nelle Dolomiti, in particolare in Alto Adige. Il termine “Enrosadira” deriva dal ladino e significa “diventare di colore rosa”. Questo spettacolo si verifica quando la luce del sole, durante l’alba e il tramonto, colpisce le rocce delle Dolomiti, composte principalmente di carbonato di calcio e magnesio. La rifrazione della luce solare su queste rocce crea un effetto magico, tingendo le cime di un intenso colore rosa. È un momento in cui la natura sembra dipingere un quadro vivente, trasformando le montagne in un giardino di rose sospeso tra cielo e terra.
La Leggenda
Si racconta che la leggenda dell’Enrosadira sia strettamente legata alla storia di Re Laurino, sovrano di un popolo di nani che viveva sul Catinaccio. Fra le sue varie proprietà, Re Laurino possedeva un meraviglioso giardino di rose sul Catinaccio, conosciuto come Rosengarten. Essendo questo personaggio molto geloso del suoi roseto, si narra che per proteggerlo lanciò una maledizione sul suo giardino di rose, rendendolo invisibile agli occhi degli uomini né di giorno né di notte. Erano solo due i momenti della giornata in cui questo giardino si rendeva visibile agli occhi di tutti, ossia all’alba e al tramonto. Nonostante gli anni siano passati, ancora oggi la leggenda di re Laurino viene tramandata di generazione in generazione.
Quando vedere l’Enrosadira
L’Enrosadira si manifesta quotidianamente, ma i momenti più spettacolari per osservarlo sono l’alba e il tramonto, quando la luce del sole è bassa e crea un effetto di rifrazione più intenso. Durante i mesi estivi e autunnali, il cielo limpido e le temperature miti rendono il fenomeno ancora più evidente. Tuttavia, anche l’inverno offre uno scenario unico: le montagne innevate riflettono la luce rosa, creando un paesaggio invernale da fiaba. Ogni stagione ha il suo fascino, ma è sempre la luce del sole a trasformare le Dolomiti in un’opera d’arte vivente.
Consigli pratici
In generale, l’Enrosadira è un fenomeno che si manifesta quotidiamente e in tutte le stagioni, anche se quella migliore per osservarlo è l’autunno. Questo perché durante i vari periodi dell’anno il fenomeno si verifica in maniera differente in base all’esposizione ai raggi solari e alle condizioni atmosferiche. Per vivere al meglio tale esperienza è necessario, quindi, che il cielo sia limpido.
Dato che si verifica alle prime luci dell’alba e al tramonto, per ammirare pienamente il fenomeno dell’Enrosadira sulle Dolomiti si raccomanda di essere sul posto almeno un’ora prima dell’alba o del tramonto. Durante questi momenti, le rocce dolomitiche si tingono di colori che variano dall’arancio al viola, creando un effetto scenografico unico.
Come prepararsi per la visita
Per ammirare l’Enrosadira in tutto il suo splendore, è essenziale scegliere il momento giusto e il luogo adatto. Ecco alcuni consigli per prepararsi al meglio:
- Tempismo perfetto: Arrivate almeno un’ora prima dell’alba o del tramonto per trovare un posto comodo e godere del paesaggio che si trasforma.
- Attrezzatura: Portate con voi un binocolo o una macchina fotografica con obiettivo grandangolare e treppiede per catturare l’immagine del fenomeno.
- Abbigliamento adeguato: Vestitevi in modo appropriato per la stagione e il clima. Portate con voi acqua e snack per mantenervi idratati ed energici.
- Rispetto per l’ambiente: Rispettate la natura e le regole del luogo di osservazione per non disturbare l’ambiente e gli altri visitatori.
Ricordate che l’Enrosadira è un fenomeno naturale e può essere influenzato dalle condizioni meteorologiche. Controllate sempre le previsioni del tempo e le condizioni del luogo di sservazione prima di partire, per assicurarvi di vivere un’esperienza indimenticabile.
Dove vedere l’Enrosadira sulle Dolomiti
Proponiamo una selezione di luoghi speciali sulle Dolomiti dove poter osservare il fenomeno dell’Enrosadira.
Burning Dolomites in Val Gardena. Foto di ©wisthaler.com
Val Gardena
Si chiama Bunrning Dolomites, le cime in fiamme, che si accedono di rosso fuoco, dove le creste, le rocce si contornano di una luce magica che risalta sotto il blu cristallino del cielo autunnale. In Val Gardena, ogni martedì e ogni giovedì vengono organizzate escursioni per ammirare questo evento naturale. Esistono, infatti, due percorsi possibili. Dallo Stevia, la montagna del gruppo Puez, sul versante settentrionale della Val Gardena, che arriva all’Alpe Juac; e quello che conduce Alpe del Sëurasas, uno dei punti panoramici più incantevoli proprio sopra Ortisei.
Sulle Pale di San Martino
Da San Martino di Castrozza, esattamente prima della sommità del Passo Rolle, inizia il percorso che si inerpica lungo la strada panoramica che porta alla Baita Segantini. Un sentiero di media difficoltà, con tratti in salita, che si apre sui verdi pascoli. Lungo l’itinerario, prima di giungere a destinazione è possibile fare una sosta presso il rifugio Capanna Cervino (m. 2084). Da qui, la passeggiata, diventa leggermente più impegnativa per arrivare in circa un’ora alla Baita Segantini (m. 2200): una suggestiva terrazza panoramica da cui contemplare la meraviglia delle Pale di San Martino e del suo monte Cimon, conosciuto anche come il Cervino delle Dolomiti.
Val di Non e il lago di Tovel
Collocato all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta, il lago di Tovel, si trova a 1178 metri di altitudine. Le sue acque cristalline riflettono l’immagine delle Dolomiti del Brenta che si stagliano nella loro imponenza proprio dinnanzi al lago. Un lago alpino che negli anni Sessanta è stato il protagonista di un fenomeno naturale unico nel suo genere. Il lago, infatti, è conosciuto come lago rosso, poiché fino al 1964 le sue acque, per effetto di una alga, Tovellia sanguinea, che salendo sulla superficie, colorava le acque di rosso. Dal lago, al calar del sole, si osservano le cime delle Dolomiti del Brenta che lentamente cambiano colore. Fino alla fine di ottobre è possibile passeggiare lungo la strada che circonda il lago, un sentiero ad anello percorribile in circa un’ora e mezza.
Laghi di Cornisello
Poco distante dall’omonimo rifugio, i laghi di Cornisello si trovano oltre i 2000 metri di altitudine, nella Val Nambrone, in un’ampia valle circondata da diverse cime fra cui, la Cima Giner, quella di Bon, Cornisello e Om de l’Amola. I laghi si dividono in una parte superiore, con acqua, profonde, di color blu intenso, ed una inferiore con acqua cristallina e trasparente. Una strada sterrata permette di eseguire un circuito ad anello che da la possibilità di visitare il lago nella sua interezza. In alternativa, per chi avesse voglia di percorsi più impegnativi, dai laghi di Cornisello parte un sentiero che porta al Lago Nero a 2.250 metri di altitudine.